La corte di Appello di Milano ha inflitto 7 anni all’ex capo della Cia in Italia, Jeff Castelli, a conclusione dell’ appello ‘stralcio’ per il sequestro di Abu Omar.In primo grado era stato prosciolto sulla base della immunità diplomatica, come altri due agenti, che oggi hanno avuto 6 anni.La Cassazione ha già condannato 23 agenti Usa.

Nel dicembre 2010, la posizione dei tre imputati (tra loro anche gli ‘007’ statunitensi Betnie Madero e Ralph Russomando) era stata stralciata dal processo di secondo grado (33 imputati in totale), a causa dell’irregolarità delle notifiche degli atti, dato che i tre erano stati considerati latitanti mentre in realtà erano stati prosciolti dal Tribunale con la formula del “non doversi procedere” per la ‘copertura’ dell’immunità diplomatica. Da qui l’attesa per un nuovo processo ‘stralcio’ d’appello, che si è chiuso oggi. Intanto, la Cassazione lo scorso settembre ha condannato in via definitiva 23 agenti della Cia per il sequestro dell’ex imam della moschea milanese di viale Jenner, avvenuto nel 2003, e ha annullato con rinvio il “non doversi procedere” per gli ex vertici del Sismi (il ‘nuovo’ appello per Pollari, Mancini e altri tre riprende lunedì prossimo), dichiarando parzialmente illegittimo il segreto di Stato apposto sulla vicenda. Oggi i giudici della terza sezione della Corte d’Appello milanese, accogliendo l’impugnazione del sostituto pg di Milano Piero De Petris (nel processo la parte civile Abu Omar è rappresentata dall’avvocato Carmelo Scambia), hanno condannato Jeff Castelli a 7 anni di carcere e Madero e Russomando a 6 anni, ‘ribaltando’ in pratica la sentenza di primo grado e ‘cancellando’ l’immunità diplomatica riconosciuta ai tre dal Tribunale nel 2009. La Procura generale nell’atto di impugnazione, infatti, aveva sostenuto, in sostanza, che l’immunità non può essere concessa per reati di tale gravità. Le motivazioni della sentenza saranno rese note tra 15 giorni.

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