Il presidente cubano Raul Castro, come previsto, è stato rieletto per un secondo mandato alla presidenza del Consiglio di Stato, organo supremo dell’esecutivo cubano, per un nuovo mandato di cinque anni. Lo riferisce l’agenzia ufficiale cubana Ain. Il nuovo numero due del regime, il primo vicepresidente del Consiglio di Stato, è Miguel Diaz-Canel, ingegnere ed ex-ministro dell’Educazione.

Diaz-Canel dal marzo del 2012 è uno degli otto vice-presidenti del Consiglio dei ministri. Raul venerdi’ scorso aveva parlato di un suo possibile pensionamento da presidente di Cuba. Che lui stesso ha ora annunciato per il 2018. ”Sto per compiere 82 anni e ho il diritto di ritirarmi, non credete?”, aveva detto Castro a margine di una cerimonia con il premier russo, Dmitri Medvedev. Parole che hanno avuto grande eco soprattutto nei quotidiani latinoamericani, che seguono con attenzione quanto avviene all’Avana, anche sulla scia della lunga malattia di Hugo Chavez e per gli stretti rapporti, in piedi ormai da anni, tra Cuba e il Venezuela.

Raul ha preso le redini del potere nel 2006, a seguito della malattia di Fidel, in coincidenza con l’entrata in vigore voluta dal ‘lider maximo’ di una riforma che proibisce agli alti dirigenti comunisti cubani di restare al loro posto per piu’ di due mandati consecutivi. Come lui stesso ha poi confermato, per Raul quello che inizia in queste ore e’ il suo secondo e ultimo mandato. In questi primi cinque anni al potere, il presidente ha dato spazio a un modello definito ‘raulismo’, diverso in parte dal ‘fidelismo’. Raul ha in altre parole portato avanti una serie di riforme economiche per ‘aggiornare’ il modello consolidatosi negli anni di Fidel, soprattutto tramite un maggior pragmatismo, aperture economiche e l’eliminazione di una serie di restrizioni che pesavano nella vita di tutti i giorni all’Avana. Prima fra tutte, la recente riforma migratoria.

 

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