Decine di persone sono morte o ferite davanti alla sede della Guardia repubblicana egiziana, dove si pensa sia detenuto il presidente deposto Mohamed Morsi. Un portavoce del ministero della Salute parla di 35 vittime. Ma dell’episodio esistono due versioni differenti e molto discordanti. Secondo i Fratelli Musulmani, durante un sit-in di sostegno a Morsi alcuni manifestanti hanno cercato di entrare nel circolo ufficiali, ma i militari hanno cominciato a sparare uccidendo almeno 37 persone, tra cui ci sarebbero cinque minorenni.
L’esercito invece ha dichiarato alla tv di Stato che un gruppo di terroristi ha cercato di fare irruzione nell’edificio, e nel conflitto a fuoco che ne e’ nato e’ rimasto ucciso un poliziotto mentre altre 40 persone sono state ferite. Al Jazira ha riportato la testimonianza di un parlamentare dei Fratelli Musulmani, Mohamed Baltagi, secondo il quale “i soldati hanno lanciato gas lacrimogeni e successivamente alcuni cecchini hanno aperto il fuoco sul sit-in. I morti sono stati quasi tutti colpiti alla testa”. Il Nour, secondo partito salafita egiziano, si e’ ritirato dai colloqui per la formazione del governo del dopo Morsi. “Abbiamo annunciato il ritiro da tutti i negoziati per la formazione del nuovo governo, come prima risposta al massacro della Guardia Repubblicana”, ha detto il portavoce Nader Bakar.