La Bce lancia l’allarme disoccupazione: in Eurozona il mercato del lavoro peggiorera’ mentre sui rialzi degli spread di Italia e Spagna pesano i ritardi nella crescita. Le borse europee a meta’ giornata viaggiano tutte negative tranne Francoforte e in Italia l’asta dei Btp e’ andata male.

Il ministero dell’Economia ha in fatti collocato titoli con scadenza marzo 2015 per 2,884 miliardi (contro un ammontare massimo previsto pari a 3 miliardi) a un tasso del 3,89%, in netto aumento rispetto al 2,76% dell’asta di meta’ marzo. Si tratta del livello massimo dallo scorso gennaio. Via XX settembre ha anche collocato due miliardi di Btp fuori corso d’emissione con scadenze rispettivamente a novembre 2015, febbraio 2020 e agosto 2023. In particolare, il primo titolo e’ stato piazzato per 395 milioni a un tasso del 3,92%, il secondo per 687 milioni al 5,04% e il terzo per 918 milioni al 5,57%. L’ammontare collocato e’ il massimo previsto. “Abbiamo fatto la scelta di non prendere tutta la domanda che c’era, perche’ non abbiamo questa urgenza di fare funding a tassi che, secondo noi, non sono quelli giusti”, dice il viceministro dell’Economia Vittorio Grilli. I risultati dell’asta spiega “sono nelle aspettative. Abbiamo avuto una forte domanda”, mentre “i tassi devono rispondere alle attuali condizioni di mercato”.

 

Le indagini congiunturali anticipano un ulteriore peggioramento nel breve termine” del mercato del lavoro nell’area euro, sottolinea la Bce nel bollettino mensile. “Le condizioni nei mercati del lavoro dell’area dell’euro – spiega l’Eurotower – continuano a deteriorarsi. La crescita dell’occupazione e’ rimasta negativa mentre e’ proseguito l’aumento del tasso di disoccupazione”. Nei primi mesi del 2012 si sono registrati livelli “modesti” di crescita nell’area euro ma ci si attende “una graduale ripresa dell’economia” nel corso dell’anno. La crisi impone prudenza sui conti pubblici e l’obiettivo deve essere la riduzione del rapporto debito/Pil “decisamente” sotto il livello del 60%. Con la conseguenza che per molti paesi dell’Eurozona saranno necessari “altri notevoli sforzi di risanamento per un periodo di tempo prolungato”, aggiunge la Banca centrale europea. “Il contesto radicalmente mutato nei mercati finanziari mondiali in generale, e per il finanziamento del debito sovrano in particolare – spiega la Bce – impone un nuovo atteggiamento di prudenza in materia di bilancio nel prossimo futuro. I rapporti debito/Pil andrebbero quindi portati su livelli decisamente inferiori al 60%”.

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