La Foxconn, la controversa societa’ taiwanese che produce in Cina componenti per la Apple, la Sony e la Hewlett Packard, ha annunciato che cerchera’ di incrementare la partecipazione dei suoi dipendenti alla scelta dei loro rappresentanti sindacali.
La decisione e’ frutto dell’intervento della Fair Labor Association (Fla), un’organizzazione non governativa americana – richiesto dalla Apple nel 2010 – quando si scopri’ che un gran numero di giovani dipendenti si era tolto, o aveva tentato di togliersi, la vita. La vicenda frutto’ alla Foxconn – di proprieta’ della Hon Hai Precision Industry di Taipei – il soprannome di ‘fabbrica dei suicidi’. In Cina, l’impresa impiega oltre un milione di operai, in genere giovani immigrati dalle aree piu’ povere del Paese, che vivono in condizioni che sono state definite ”disumane” nei grandi dormitori allestiti dalla stessa Foxconn. Secondo il comunicato emesso oggi a Taipei, la direzione ”aumentera’ il numero dei rappresentanti dei giovani lavoratori” nei sindacati. In Cina e’ autorizzato ad operare un solo sindacato, controllato dal Partito Comunista Cinese. Dopo un’ondata di scioperi nelle fabbriche del sud della Cina, nel 2010-2011, le autorita’ hanno tollerato la nascita di embrioni di sindacati eletti direttamente dai lavoratori. La maggiore partecipazione dei lavoratori alla scelta dei loro rappresentanti e’ una delle raccomandazioni rivolte dalla Fla all’impresa taiwanese.