Mentre gli Stati Uniti stanno aumentando le misure di sicurezza nelle ambasciate di tutto il mondo, continua a dilagare la protesta anti-americana dopo l’attacco al consolato Usa di Bengasi costato la vita a 4 funzionari del corpo diplomatico tra cui l’ambasciatore Chris Stevens.
Dalla Libia all’Egitto, dal Bangladesh all’Iran, sono numerose le manifestazioni di protesta contro il film su Maometto prodotto in Usa e considerato ”blasfemo” per l’Islam. Anche se si fa sempre piu’ viva l’ipotesi che la pellicola sia solo un ”pretesto” sfruttato da una rete di estremisti che sta tentando di innescare la violenza contro le istituzioni americane. E in Yemen, durante un tentato assalto alla sede diplomatica statunitense nella capitale Sanaa, hanno perso la vita 4 persone. Intanto sono stati identificate le altre due vittime dell’attacco a Bengasi oltre a Chris Stevens e Sean Smith, responsabile della comunicazione. Si tratta di due funzionari americani dei Navy SEALs: Tyrone Woods e Glen Doherty. Dall’America arriva il tentativo del segretario di Stato Hillary Clinton di placare gli animi condannando il discusso film sul profeta musulmano: ”Lasciatemi dire una cosa molto chiara quanto ovvia: il governo Usa non ha niente a che fare con quel video”, ha spiegato l’ex First Lady aggiungendo di ritenerlo ”disgustoso” e ”ripugnante”.