Sotto inchiesta Ernesto Mauri, amministratore delegato di Mondadori, nell’ambito delle indagini sulle foto a seno nudo rubate a Kate Middleton, la moglie del principe William, durante le sue vacanze in Francia lo scorso settembre.

A inizio aprile, riferiscono fonti vicine al dossier, Mauri – che all’epoca dei fatti, in quanto presidente di Mondadori France, era responsabile di Closer, il settimanale francese che pubblico’ le foto della discordia – e’ stato incriminato dalla giustizia francese, insieme a una fotografa del giornale La Provence. Entrambi sono finiti sotto esame per ”oltraggio alla vita privata”. Anche se va precisato che la donna non e’ l’autrice degli scatti in topless, ma di altre foto di Kate, in costume da bagno, pubblicate il 7 settembre, che non sono comunque piaciute alla corona britannica. Intanto, su richiesta di Kate e William, la giustizia transalpina continua a indagare su chi sia il paparazzo che e’ riuscito a immortalare il topless di Kate. Oltre alla denuncia penale, all’epoca dei fatti i due rampolli si rivolsero con urgenza anche al tribunale di Nanterre, che a settembre ha vietato a Mondadori France di ”cedere o diffondere attraverso ogni mezzo” gli scatti della giovane donna. Agendo ”per principio”, Mondadori France ha deciso di ricorrere in appello al tribunale di Versailles, che si pronuncera’ il 5 giugno. Se dovesse giungere a conclusione, il procedimento non dovrebbe comunque avere effetti concreti, visto che il numero della discordia e’ stato gia’ pubblicato a settembre e tutte le foto sono state restituite ai due sposi. Gli scatti ‘hot’ della Duchessa di Cambridge furono pubblicati anche su altri settimanali europei, come ‘Chi’ in Italia (sempre di proprieta’ di Mondadori, il magazine svedese ‘Se och Hor’, e il suo equivalente danese ‘Se og Hoer’. A fine febbraio, Mauri, 66 anni, e’ stato nominato amministratore delegato di Mondadori al posto di Maurizio Costa. In passato, oltre alla presidenza di Mondadori France, era stato direttore generale Rusconi, a.d di La7 e poi nel gruppo Cairo alla guida di Giorgio Mondadori Editore e di Cairo Editore. La sua nomina ora come A.d a Segrate e’ stata vista come un forte segnale di discontinuita’ rispetto alla gestione di Costa. In serata il gruppo di Segrate ha precisato che ”a Mondadori non risulta alcun elemento di novita’ rispetto a quanto gia’ noto sulla vicenda”.

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