Shinzo Abe, leader conservatore dei Liberaldemocratici, sarà di nuovo premier dopo l’esperienza del 2006-07, conclusasi con un suo esaurimento psico-fisico oltre che con una sonora sconfitta elettorale. In base agli exit poll dei network nipponici,

il Jiminto (Liberaldemocratici, Ldp) ha la certezza di poter conquistare più di 240 seggi sui 480 che compongono la Camera Bassa. Abe, che conta di avere l’investitura parlamentare il 26 dicembre, sarà il 7/o primo ministro in poco più di sei anni. Abe, 58 anni, è il riferimento dei nazionalisti giapponesi ed è apertamente sostenuto, ad esempio, dall’associazione ‘Ganbare Nippon’ (Forza Giappone), promotrice della più grande protesta pubblica anti-cinese legata al duro scontro diplomatico sulla sovranità delle isole Senkaku/Diaoyu. Ex delfino del carismatico premier Junichiro Koizumi, Abe è l’ultimo esponente di una famiglia politica blasonata: il padre Shintaro è stato ministro degli Esteri, mentre suo nonno Nobusuke Kishi è stato primo ministro. Quest’ultimo, detenuto dalle Forze Alleate come criminale di guerra di Classe A, fu rilasciato nel 1948 e mai incriminato o processato dal Tribunale militare internazionale per l’Estremo Oriente. “La vittoria dei Liberaldemocratici è maturata a causa del fallimento dei Democratici nel corso degli ultimi 3 anni”. E’ il commento di Abe, che, in conferenza stampa nella sede del partito, ha spiegato che “la priorità assoluta del governo sarà di sconfiggere la deflazione, già con il prossimo extra-budget”. Abe ha assicurato che la riforma bipartisan sul raddoppio dell’Iva dal 5 al 10%, voluta dal premier uscente Yoshihiko Noda, “sarà mantenuta”.

 

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