Mentre la Grecia, per il secondo giorno consecutivo, resta paralizzata da uno sciopero di 48 ore indetto dai sindacati ellenici e migliaia di persone scenderanno di nuovo in piazza per protestare contro i tagli da 13,5 miliardi voluti dalla troika (Ue, Fmi e Bce), il Parlamento comincia stamani il cruciale dibattito sul pacchetto delle misure di austerità che i deputati voteranno questa sera, presumibilmente intorno alla mezzanotte.
Ieri sera, al termine di una riunione durata oltre 11 ore, si é concluso alla Commissione Finanze del Parlamento il dibattito sul ddl riguardante le misure di austerità considerate indispensabili dai creditori internazionali della Grecia per concedere al Paese una nuova tranche di aiuti da 31,5 miliardi. Il pacchetto è stato ritenuto ammissibile a passare all’esame del Parlamento con i voti di Nea Dimokratia (centro-destra) e del Pasok (socialista) e i deputati cominceranno stamani il dibattito che si concluderà con la votazione. “L’approvazione delle nuove misure è inevitabile se vogliamo evitare il fallimento”, ha detto davanti alla Commissione il ministro delle Finanze, Yannis Stournaras. “Abbiamo fatto i due terzi dei nostri sforzi – ha aggiunto -. Ora ci troviamo nel momento più critico e dobbiamo prendere la decisione giusta”. Momenti di tensione si sono registrati quando Stournaras ha accusato i partiti dell’opposizione, e in particolare Syriza (sinistra radicale), di voler “trasformare la Grecia in una Corea del Nord”. Alcuni parlamentari di Syriza hanno invece protestato contro “la dittatura del Memorandum” firmato con la troika e il “genocidio sociale” che, a loro parere, esso provocherà.