E’ stato rinviato alla prossima settimana l’appuntamento in programma oggi ad Atene fra il premier greco Antonis Samaras e i rappresentanti della troika – Matthias Mors (Ue), Claus Mazuch (Bce) e Mark Flanagan e Bob Traa in sostituzione del danese Paul Tomsen( Fmi) – per discutere dello stato di attuazione del programma di risanamento dell’economia greca, e i media locali già parlano di un “arresto nelle trattative” che porterà necessariamente al prolungamento della missione dei funzionari della troika nella capitale ellenica. La questione più complessa sul tavolo delle trattative è quella della messa in mobilità dei dipendenti statali.

I rappresentanti dei creditori internazionali della Grecia, infatti, considerano il licenziamento entro fine aprile di circa 7.000 dipendenti infedeli o irregolarmente assunti la condizione indispensabile per dare il via libera alla concessione della tranche di marzo da 2,8 miliardi di euro. La soluzione del problema è alquanto difficile perche, anche se si tratta di dipendenti irregolari, la procedura prevista dalla legge per il loro licenziamento è troppo lenta. Inoltre, secondo quanto riferiscono i media, le garanzie fornite ai rappresentanti della troika da parte del ministro della Riforma Amministrativa, Antonis Manitakis, circa il raggiungimento dell’obiettivo posto dal Memorandum riguardo il licenziamento dal settore pubblico di 150.000 dipendenti entro la fine del 2015 non sarebbero state convincenti. Da parte sua, il ministro delle Finanze Yannis Stournaras, si é detto ottimista circa l’andamento dei negoziati con la troika ed aha affermato che non esiste alcun ostacolo sulla questione della messa in mobilità degli statali.

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