E’ salito a oltre 500 morti il bilancio delle vittime delle inondazioni in Thailandia, “definite le peggiori degli ultimi 50 anni”. Lo ha comunicato oggi il governo di Yingluck Shinawatra, mentre il fronte dell’acqua preme ormai nell’immediata periferia nord di Bangkok
e minaccia direttamente il centro della capitale da 12 milioni di abitanti. Secondo le cifre ufficiali, da fine luglio i morti sono ormai 506 – molti dei quali annegati o fulminati dalla corrente elettrica – in 25 province, in un disastro che ha coinvolto 3,1 milioni di persone. Questa mattina l’acqua è ancora presente nei quartieri settentrionali di Lad Phrao e Chatuchak, a una decina di chilometri dal cuore finanziario e commerciale di Bangkok, ma non sembra essere avanzata ulteriormente rispetto a ieri. La periferia occidentale rimane colpita da ampi allagamenti, così come i sobborghi settentrionali, mentre l’acqua ha iniziato a defluire dalle province centrali sommerse da fine settembre.