Fondamentalisti islamici sciiti sono sopettati di aver ucciso oltre 90 giovani iracheni nell’ultimo mese a Baghdad perche’ avevano un aspetto troppo occidentale, definito look ‘emo’ (magliette e vestiti attillati, taglio di capelli ad ‘istrice’, anelli con teschi e piercing ispirato all’omonimo genere musicale Usa punk-rock). Lo riferisce l’Ong Hana al-Bayaty citata dal britannico Daily Mail.
Il ‘pogrom’ anti-occidentale e’ avvenuto dopo che il ministero dell’Interno iracheno lo scorso mese aveva condannato come “satanico” il look ‘emo’ e aveva ordinato alla ‘polizia morale’ di estirparlo dalla realta’ irachena. Nei giorni scorsi in alcuni quartieri sciiti (Bayaa e Saadr City) nella zona orientale di Baghdad erano circolate vere e proprie liste di proscrizione con i giovani cui era stato ‘consigliato’ di cambiare aspetto. La lapidazione dei giovani e’ stata ufficialmente condannata dalle piu’ alte autorita del clero sciita. Abdul-Raheem al-Rikabi, delegato per la capitale irachena del grande ayatollah, Ali al-Sistani, ha bollato le esecuzioni come “attacchi terroristici”. Pur condannando il dilagare tra alcuni giovani del fenomeno ‘emo’, questo “deve essere affrontato con il dialogo e mezzi pacifici e non attraverso l’eliminazione fisica” Sulla stessa linea anche Moqtada al-Sadr, religioso ed esponente politico sciita estremamente influente (fondatore nel 2003 della milizia Esercito del Mahdi con cui combatte’ gli Usa) e che controlla Sadr City. Rispondendo alle domande sul suo sito web, Moqtada ha descritto la filosofia ‘emo’ come “una piaga della societa’ musulmana”, aggiungendo che quanti la professano, “dovrebbero essere eliminati con mezzi legali”. La notizia delle lapidazioni, per prima rilanciata dalla stampa locale, e’ stata smentita dalle autorita’ irachene: “Molti media hanno riportato notizie falsificate circa il cosiddetto fenomeno ‘emo’, storie su decine di giovani uccise in diversi modi, inclusa la lapidazione”, ha replicato il ministero dell’Interno, che da parte sua chiarisce di “non aver notizia di alcun caso di omicidio” relativo al look ‘emo’, “tutti i casi registrati come omicidi sono riferiti a casi di vendetta e per crimini sociali e comuni”.