“Le verifiche effettuate in coordinamento con gli altri Paesi interessati – si legge nella nota della Farnesina – ci inducono a ritenere che sia fondata la notizia dell’uccisione degli ostaggi sequestrati il mese scorso in Nigeria”.
“Si tratta – prosegue la nota – di un atroce atto di terrorismo, contro il quale il Governo italiano esprime la più ferma condanna e che non può trovare alcuna spiegazione, se non quella di una violenza barbara e cieca”. Citofono e telefoni muti al n.8 di via Beato Angelico, a Oristano, dove abitano la ex moglie, Mirca Bellini, e la figlia, Erina, di Silvano Trevisan, l’ingegnere rapito il 17 febbraio scorso in Nigeria e ucciso ieri dai suoi carcerieri. La signora Bellini aveva risposto al citofono stamattina intorno alle 10.30, spiegando che fino a quel momento dalla Farnesina non le avevano né confermato né smentito le notizie sull’uccisione del suo ex marito. Ufficializzata purtroppo la morte, più nessuno ha risposto al telefono e al citofono di casa. I familiari a Oristano non hanno avuto contatti ufficiali con le istituzioni locali, compresa la Prefettura. Solo il ministero degli Esteri, quindi, può averli informati del drammatico epilogo.