Picchiato in cella dalla polizia fino alla morte. Un video shock – ripreso dalle telecamere di sorveglianza e trasmesso ieri sera per la prima volta dopo tre anni in un reportage del programma ‘Panorama’ sulla tv di lingua fiamminga Vrt – ha rivelato al Belgio l’incubo di Jonathan Jacob, 26 anni, originario di Affligem (provincia di Anversa), body builder diventato dipendente dall’uso di anfetamine.
Le sequenze del filmato non lasciano spazio a dubbi e hanno scioccato un intero Paese, cuore delle istituzioni dell’Ue. Fermato per strada dalla polizia a Mortsel (Anversa) il 6 gennaio 2010, perche’ sotto l’effetto della droga mostrava atteggiamenti aggressivi, Jacob – secondo il parere di un medico della polizia – avrebbe dovuto essere internato in un ospedale psichiatrico per le necessarie cure. Ma il direttore del locale nosocomio aveva opposto un rifiuto per il suo ricovero: Jacob era troppo agitato. Cosi’ il giovane era stato condotto in cella. Nelle immagini lo si vede completamente nudo, col poderoso corpo muscoloso piangere, disperarsi, urlare, accovacciarsi, mentre come un animale in gabbia misura con i passi lo spazio della cella angusta. Col passare delle ore Jacob non accenna a tranquillizzarsi e cosi’ la polizia locale di Mortsel chiede aiuto all’equipe d’assistenza speciale dei colleghi di Anversa. I fotogrammi rivelano come al loro ingresso i poliziotti dell’equipe, con i passamontagna calati sul volto, i caschi in testa e i manganelli assicurati alla cintura, lanciano un razzo luminoso, poi stringono il detenuto in un angolo con l’ausilio di uno scudo, di quelli utilizzati nelle piazze durante le manifestazioni, contro i manifestanti turbolenti. Pochi istanti e gli sono addosso. Jacob scompare, sopraffatto dalla macchia nera degli agenti che si agitano sul suo corpo. Lo picchiano. Una macchia di sangue schizza sulla parete. Poi resta immobile mentre gli somministrano un’iniezione. Al termine del filmato un medico entra nella cella ma il ragazzo non ha piu’ polso, ne’ battito cardiaco. E’ morto. L’autopsia ha stabilito che il decesso e’ stato provocato da un’emorragia interna a seguito delle percosse ricevute durante l’aggressione dei poliziotti. Ora la giustizia dovra’ fare il suo corso. Un agente e’ stato rinviato a giudizio per le botte, ma anche il medico dell’ospedale psichiatrico, per omissione colposa. Il Belgio, attonito, si chiede come sia stato possibile.