Non accedera’ al secondo turno del 6 maggio, ma questa sera Marine Le Pen ha ottenuto il miglior risultato di sempre, sfiorando il 20% al primo turno delle presidenziali francesi. Mai il Fronte Nazionale aveva fatto tanto. ”La battaglia di Francia e’ appena cominciata. Niente piu’ sara’ come prima”, ha esultato la leader dell’estrema destra davanti ai suoi fan. ”L’estrema destra – ha ringhiato – e’ l’unica opposizione alla sinistra liberale, lassista e libertaria in Francia”.

A questo primo turno, Marine Le Pen non e’ riuscita a realizzare il suo sogno, quello di ripetere l’exploit del padre nel 2002 e accedere al ballottaggio. Esattamente dieci anni fa, Jean-Marie Le Pen raccolse una fetta minore di elettori – il 16,86% – ma riusci’ a sorpresa a superare il candidato della sinistra, il socialista Lionel Jospin, ritrovandosi al secondo turno con Jacques Chirac. Questa volta lo scarto con i primi due, Francois Hollande e Nicolas Sarkozy, e’ troppo elevato. Ma per il popolo dell’ultradestra e’ stata una vittoria, e’ un giorno storico: mai un partito di estrema destra aveva ottenuto un tale risultato per un’elezione in Francia. Nel quartiere generale di Marine Le Pen, in una zona popolare del 15/o arrondissement a Parigi, si e’ fatto festa fino a tardi. Alcune centinaia di sostenitori hanno atteso i risultati del voto alle 20 in punto. Hanno applicato alle giacche una spilla luminosa con la scritta ”J’aime Marine”. Hanno fischiato il successo di Hollande e lo smacco di Sarkozy. Hanno applaudito il risultato della loro leader che ha sfidato ogni pronostico. E contrariamente ai pronostici, non c’e’ stata la battaglia annunciata tra i due fronti per il terzo posto. Il Fronte Nazionale ha vinto con uno scarto netto davanti alla forza dell’ultrasinistra di Jean-Luc Melenchon. Il Front de Gauche, al quale i sondaggi promettevano il 14% dei voti in media, ha raccolto questa sera tra il 10% e l’11%. Ai suoi Melenchon ha chiesto di votare senza esitazione per Hollande: ”Vi invito a ritrovarvi il 6 maggio, senza chiedere niente in cambio, contro Sarkozy. Fatelo – ha detto – come se doveste far vincere me”. A 43 anni, eletta alla testa del partito nel gennaio del 2011, la leader dell’ultradestra potra’ andare fiera del suo bilancio, un anno e mezzo trascorso a ripulire il partito degli strascichi xenofobi e razzisti del padre. Tanto lui era provocatore, offensivo e antisemita, tanto lei si sforza di apparire conciliante e moderata. Per la campagna elettorale, ha puntato su immigrazione e priorita’ nazionale, su protezionismo e uscita dall’euro. Ha sempre sostenuto di essere la sola candidata antisistema. Ha fatto leva sulle paure della mondializzazione, degli stranieri, dell’islam. La ”figlia del capo” ha vinto oggi tutte le scommesse. Il primo maggio rendera’ nota la sua posizione per il secondo turno, che si terra’ tra quindici giorni. E la sua indicazione, dall’alto del suo 20%, potrebbe cambiare davvero la partita tra Sarkozy e Hollande.

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