La decisione se scarcerare Pistorius dietro cauzione e’ stata rinviata nuovamente a domani, dopo un fitto contraddittorio in aula, con l’imputato che si e’ di nuovo lasciato andare a un pianto dirotto. La procura alla fine, ribadendo l’accusa di omicidio premeditato, ha ritenuto che non sia il caso di scarcerare Pistorius perche’ c’e’ un rischio che possa fuggire, evocando anche un possibile immobile posseduto in Italia: circostanza, questa, smentita peraltro dalla difesa.

 

Oltre all’errore sulle fiale di testosterone, che inizialmente la polizia aveva detto di aver trovato in casa di Oscar Pistorius, altri elementi riferiti dagli investigatori hanno perso consistenza nel contro interrogatorio e indebolito l’impianto accusatorio. Il capo del team, Hilton Botha, messo alle strette dal legale di Pistorius, Barry Roux, e’ stato costretto ad ammettere che nessun elemento di prova raccolto sulla scena del delitto della fidanzata, Reeva Steenkamp, contraddice la versione dell’incidente fornita dall’atleta.

 

– Non solo. E’ ‘caduta’ anche la testimonianza dei vicini di casa che avevano riferito di aver udito tra le due e le tre del mattino del 14 febbraio “due persone urlarsi contro”. Roux, infatti, ha fatto riconoscere a Botha che i testimoni non hanno identificato le voci come appartenenti a Pistorius e alla fidanzata. L’avvocato e’ anche fatto confessare a Botha che i suoi uomini potrebbero ave contaminato la scena del crimine perche’, ha detto, “avete camminato per tutta la casa senza protezioni alle scarpe”, come prevedono le regole.

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