Non si allontana l’ombra nera dalla reputazione delle forze dell’ordine russe e anche negli ultimi giorni si sono ripetuti casi di violenza, soprusi e morte che coinvolgono ufficiali di polizia. Un agente a San Pietroburgo ha ucciso in un incidente stradale una mamma e un bambino nella notte di domenica, investendo il loro veicolo con la propria auto.

Secondo la rappresentanza locale del Ministero degli Interni russo non è stato trovato alcool nell’uomo attraverso il test di routine, ma il comitato investigativo ha assicurato di stare per mettere l’uomo agli arresti e presentare accuse formali. L’agente rischia sino a 10 anni di reclusione per violazione delle norme del traffico. Oggi una giuria nel territorio delle Primorye in Estremo Oriente ha giudicato colpevole della morte di due ragazze minorenni, un ispettore e un suo amico. Il caso risaliva a 12 anni fa. “Sulla base delle prove presentate dal pubblico ministero, la giuria ha considerato il fatto provato: nel 2000 due ragazze minorenni sono state uccise e i loro corpi furono bruciati sulla riva del fiume Klyuchi Ozernye nella città di Artyom”. Secondo l’accusa, Andrei Martekhin, ispettore di polizia del distretto, aveva strangolato una ragazza nella sua auto durante una discussione. Insieme al suo amico Andrei Tarasov ha ucciso un’altra ragazza nel tentativo di nascondere l’omicidio.

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