Brutte notizie per Barack Obama. La disoccupazione negli Stati Uniti, per la prima volta in un anno, è inaspettatamente tornata a salire portandosi all’8,2%. Invece dei 150.000 posti di lavoro previsti, nel mese di maggio ne sono stati creati solo 69.000.
Una nuova pesante tegola per il presidente Usa, dopo la frenata del Pil che nel primo trimestre 2012 si è fermato all’1,9%. La preoccupazione alla Casa Bianca è alle stelle, col secondo mandato di Obama che potrebbe essere messo seriamente a rischio da un acuirsi della crisi. Il presidente – commentando i dati – non nasconde che la crescita dell’economia e dell’occupazione “non è così veloce” come vorrebbe: “C’é ancora molto da fare”, ha detto. Ma poi – di fronte alla prevedibile e veemente offensiva dei repubblicani, che definiscono “fallimentari” le sue politiche – passa al contrattacco, puntando il dito sul Congresso che blocca le sue misure per rilanciare la ripresa. E prendendosela anche con un’Europa incapace di risolvere i propri problemi. Problemi che inevitabilmente – sottolinea il presidente statunitense – hanno un impatto negativo sull’intera economia mondiale. “Non possiamo avere il controllo di ciò che avviene in altre parti del mondo”, ha tuonato Obama, riferendosi espressamente all’aggravarsi della febbre dell’Eurozona. Anche nel comunicato ufficiale con cui la Casa Bianca commenta l’inaspettato dato del Dipartimento del Lavoro, il consigliere economico Alain Krueger ribadisce come l’incertezza che regna nel Vecchio Continente rappresenti un ostacolo per la ripresa negli Usa. Fonti vicine al presidente parlano di un Obama a dir poco adirato contro le capitali dell’Eurozona, sempre più divise nonostante il drammatico momento. Divisioni che lui stesso ha potuto constatare nella recente teleconferenza col premier italiano Mario Monti, col presidente francese Francois Hollande e con la cancelliera tedesca Angela Merkel. Non è un caso che il New York Times – che spesso nelle sue analisi rispecchia gli umori della Casa Bianca – attacca duramente i leader europei, accusandoli di essere “complici” della situazione che si è venuta a creare, ed esortandoli a “dire tutta la verità ai propri elettori” su come uscire dalla crisi, mettendo da parte ogni contrasto. Solo così – sottolinea il prestigioso quotidiano – “si può evitare il caos”. Ma se la Casa Bianca trema, il candidato repubblicano che sfiderà Obama il prossimo 6 novembre può sorridere. Mitt Romney parla di notizie sulla disoccupazione “devastanti per le famiglie e i lavoratori americani”. “Sono un atto di accusa molto duro – insiste – nei confronti della gestione dell’economia da parte dell’attuale presidente, che sta schiacciando la classe media americana”. Poi ironizza sullo slogan della campagna elettorale di Obama: “Avanti? meglio, Indietro”. Lo speaker della Camera, il repubblicano John Boehner, gli fa eco: “Dove sono i posti di lavoro?”, si chiede rivolgendosi al presidente. Dura la risposta: “Io faccio il mio meglio per famiglie ed imprese”, dice Obama. Mentre di Romney una cosa è certa: “Vuole solo agevolare i ricchi”.