Il Consiglio dei ministri spagnolo si appresta a varare oggi un Piano nazionale di riforme e un duro bilancio di previsione dello Stato per il 2013, con un ulteriore taglio da circa 40 miliardi della spesa, dopo la stangata da 65 miliardi decisa con la Finanziaria 2012 solo 5 mesi fa.
Fra le ulteriori riforme, anticipate dai media, una limitazione delle pensioni anticipate, l’istituzione di un’autorithy indipendente per la stabilità fiscale, la fine di alcune esenzioni fiscali e un nuovo congelamento degli stipendi dei dipendenti pubblici, per il terzo anno consecutivo. Misure in linea con le raccomandazioni indicate da Bruxelles, per recuperare a fiducia degli investitori ed evitare nuove condizioni alla richiesta di un salvataggio soft dell’economia, che il governo di Mariano Rajoy starebbe negoziando per attivare lo scudo anti-spread della Bce. La nuova stretta anti-deficit sul bilancio di previsione da 40 miliardi sarà maggiore di quella contenuta nella finanziaria 2012 ‘lacrime e sangue’, approvata soltanto 5 mesi fa, col taglio di 27,3 miliardi, per ridurre il deficit dal 6,3%, che Madrid spera raggiungere nell’anno, al 4,5% previsto per il 2013.
Intanto a Madrid e nelle principali piazze del paese si preparano altre manifestazioni promosse dal movimento 15 maggio.