Taglio delle tredicesime agli statali, riduzione delle ferie, dei permessi sindacali, aumento dell’Iva del 3%, dal 18 al 21%, sforbiciata del 30% ai consiglieri degli enti locali e riduzione dell’indennita’ ai sindaci. L’ascia dell’austerity si abbatte inesorabile sugli spagnoli per 65 miliardi di tagli alla spesa, senza risparmiare nessuno, parlamentari, impiegati e alte cariche dello Stato che avranno la sola consolazione di recuperare il denaro perduto in tempi di crisi nei fondo pensione del 2015.
Due giorni dopo le concessione dell’Ue di 30 miliardi di euro alle banche la Spagna annuncia il suo ‘patto con il diavolo’ Europa, pronta a fare di tutto per riportare i conti in ordine, ripianare deficit edebito e uscire dalla “voragine”, come ha detto il premier spagnolo Mariano Rajoy presentando in Parlamento il suo piano di austerita’. Un rigore che presto portera’, come ha anche annunciato Rajoy in un crescendo di cattive notizie, anche alla riforma della pubblica amministrazione, per altri 3,5 miliardi di tagli, e alla nuova riforma pensionistica. Le misure verranno gia’ approvate venerdi’, al Consiglio dei ministri, per un’entrata in vigore immediata, ma intanto la violenza esplode per le strade del Paese. A scatenarla sono i minatori del carbone spagnoli che, mentre Rajoy parlava, scendevano sono in piazza a migliaia per una ‘marcha negra’ di protesta contro i tagli agli aiuti che minacciano il settore. Lanci di pietre, petardi, bottiglie e anche “una pioggia di banane” contro la polizia – come ha raccontato a El Pais, una testimone sul posto – e la polizia ha risposto lanciando pallottole di gomme a breve distanza. Foto di persone insanguinate hanno viaggiato su tutti i siti internet in un’espressione di violenza che non si ricordava da decenni.. I minatori, che sono sostenuti da migliaia di persone, si sono concentrati dinanzi al ministero, di fronte a una barriera di poliziotti in tenuta antisommossa con bastoni e pallottole di gomme. In serata il bilancio complessivo era di 76 persone rimaste ferite e 8 gli arresti. Dei feriti 42 sarebbero manifestanti, 33 poliziotti piu’ un fotografo. “C’e’ stata una carica di della polizia davanti al ministero dell’Industria”, ha confermato un portavoce della polizia madrilena. Il braccio di ferro tra minatori e governo va avanti da un mese, dopo che Madrid ha deciso di ridurre i sussidi al settore dai 301 milioni di euro dell’anno scorso ai 111 di quest’anno. I sindacati sono scesi sul piede di guerra; con i tagli, hanno denunciato, si mettono a rischio non solo gli 8mila minatori spagnoli ma anche le 30mila persone che lavorano nell’indotto del settore.