A diverse ore dal massacro di sedici civili in Afghansitan spunta l’ipotesi che l’autore della carneficina non sia stato un solo soldato americano – come finora sostenuto da Washington – ma un gruppo di militari Usa “ubriachi”, che avrebbero sparato all’impazzata “ridendo”.

A riferire la notizia – seccamente smentita dal Pentagono – sono alcuni funzionari anonimi del governo afghano oltre ai parenti e i vicini delle vittime. Questi utlimi affermano di aver visto “un gruppo di soldati Usa” arrivare nel loro case (non e’ specificato se nel villaggio di Alokozai o di Garrambai) nel distretto di Panjwayi, 35 km da Kandahar, (capoluogo dell’omonima provincia meridionale) alle 2 del mattino locali, entrare nelle casi e aprire il fuoco. Un testimone, Haji Samad, ha aggiunto che i suoi figli sono stati uccisi da “soldati” che dopo hanno bruciato i resti.

 

Il presidente afgano Karzai ha condannato l'”imperdonabile” gesto. “Quando afghani vengono deliberatamente uccisi dalle forze americane, si tratta di azioni di omicidio e terrore, azioni imperdonabili”. Karzai ha definito “intenzionale” l’omicidio di 16 civili commesso daL soldato americano. “Non lo dimenticheremo”, avverte il presidente afghano in un comunicato, che ha chiesto alla Nato di fare “piena chiarezza” sull’incidente.

Barack Obama ha chiamato al telefono il presidente afgano Hamid Karzai oltre che per “esprimere il suo shock e la sua tristezza” per il massacro di 16 civili ad opera di un soldato americano, anche per promettere che “sara’ fatta piena luce sui fatti e, nel piu’ breve tempo possibile, saranno assicurato alla giustizia i responsabili”.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui