Un ragazzino tibetano e’ morto avvelenato mentre si stava per dare fuoco in segno di protesta contro il dominio cinese sul Tibet. Lo riporta il sito di Radio Free Asia. Jigji Kyab, 17 anni, e’ stato trovato morto la settimana scorsa (ma la notizia si e’ appresa solo ora) nel villaggio di Luchu (in cinese Luqu) nella provincia del Gansu, cosparso di benzina e con due accendini in mano.

Secondo le informazioni pervenute da fonti tibetane il ragazzo aveva intenzione di recarsi in una strada affollata del villaggio e darsi fuoco dinanzi a tutti ma e’ morto prima, avvelenato, avendo ingerito, a quanto sembra, un veleno usato comunemente per uccidere le volpi. Sul suo letto Jigji ha lasciato una lettera nella quale invoca il Dalai Lama e sprona i tibetani a combattere contro il predominio della Cina. ”Spero che le mie preghiere siano esaudite – ha scritto il giovane nella lettera – possa il Dalai Lama vivere a lungo. Io mi inchino in segno di rispetto al leone di neve (il simbolo nazionale del Tibet, ndr)”. Nella sua testimonianza il ragazzino ha infine ricordato i genitori. ”Papa’ e mamma, prendetevi cura del mio corpo – si legge – siete le persone piu’ amorevoli su questa terra. Spero di ripagare la vostra gentilezza nella mia prossima vita”.

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