Nuovi disordini sono scoppiati a tarda sera a Sidi Bouzid, nella Tunisia centrale, dove almeno ottocento manifestanti, in massima parte studenti e operai, sono tornati in piazza per reclamare le dimissioni del governo filo-salmista al grido di “Il popolo vuole che il regime cada!” e “Basta ipocrisia!”.
I tumulti sono ben presto degenerati in scontri di piazza con le forze dell’ordine, che per disperdere la folla hanno fatto ricorso ai lacrimogeni e ai proiettili rivestiti in gomma: uno di questi ha colpito in pieno un manifestante che e’ stato poi ricoverato in ospedale, al pari di altre quattro persone intossicate dai gas. Almeno due gli arresti per turbativa dell’ordine pubblico. La manifestazione era stata indetta dai sindacati e dai progressisti del Fronte 17 Dicembre, del Partito Repubblicano, del Partito dei Lavoratori Tunisini e di ‘al-Watan’. Proprio a Sidi Bouzid il 17 dicembre 2010 si diede fuoco per protesta Mohammed Bouazizi, un giovane laureato senza occupazione al quale era stata revocata la licenza da ambulante con cui si guadagnava da vivere vendendo frutta e verdura: il suo gesto innesco’ la cosiddetta ‘Rivoluzione dei Gelsomini’, primo atto della ‘Primavera Araba’, che il 14 gennaio successivo avrebbe infine condotto alla caduta del regime di Zine el-Abidine Ben Ali.