Si è concluso con la morte del sequestratore, dopo 12 ore, il dirottamento del traghetto turco compiuto tra ieri pomeriggio e poco prima dell’alba di oggi nel Mar di Marmara. Secondo una ricostruzione ufficiale, in azione é stato un singolo terrorista curdo del Pkk

in possesso di una bomba e morto in un blitz delle teste di cuoio turche. Sono state dunque rettificate informazioni diffuse da un ministro che aveva parlato dell’azione di un commando terroristico composto da quattro o cinque elementi e non c’é stata la temuta azioni dimostrativa che avrebbe potuto portare il traghetto nei pressi dell’isola dove è rinchiuso l’ex leader del Pkk, Abadullah Ocalan. I 24 fra passeggeri e componenti dell’equipaggio stanno bene. Il traghetto, una nave veloce da 400 posti chiamata Kartepe, era stato dirottato ieri pomeriggio mentre sull’omonimo golfo collegava Izmit ad un’altra città.

“Non intervenite. Ho una bomba. La farò esplodere”, aveva minacciato il sequestratore subito individuato come un militante del Partito di lavoratori del Kurdistan (Pkk), formazione considerata terroristica non solo dalla Turchia ma anche da Ue e Usa. Dopo il blitz il governatore di Istanbul, Huseyin Avni Mutlu, ha confermato che l’uomo sui 28-30 anni era in possesso di un ordigno di cui deve essere precisata la natura ed è “chiaramente” un terrorista del Pkk. Il blitz è stato condotto da commandos su imbarcazioni della Guardia costiera poco prima dell’alba, verso le 5:35 locali, quando il traghetto a corto di carburante ha dovuto fermarsi a ovest di Istanbul. Gia una mezz’ora prima è stato notato movimento sul ponte del traghetto e incerte immagini televisive riprese con scarsa luminosità a distanza hanno mostrato figure muoversi tra sedili vuoti. Le autorità si erano preparate al peggio facendo arrivare anche ambulanze e squadre di polizia. Non precisate per ora le modalità finali del blitz: senza sbilanciarsi, il governatore ha riferito che “poco dopo l’inizio” dell’operazione “il pirata ha trovato la morte”.

Il sindaco di un Paese sul golfo ieri aveva riferito che il terrorista voleva attirare l’attenzione dei media mentre non ha trovato conferma l’ipotesi che volesse portare il ferry verso Imrali, la vicina isola del Mar di Marmara dove Ocalan sta scontando l’ergastolo dopo essere stato arrestato in Kenya nel 1999. Media hanno riferito che le forze si sicurezza si sono preparate a questa evenienza. Attacchi e attentati anche in città sono fra le strategie tipiche del Pkk che però non è noto per sequestri spettacolari. La formazione si batte per l’autonomia dei circa 15 milioni di curdi che vivono in Turchia rappresentando circa un quinto della popolazione. I loro diritti sono stati conculcati per decenni, ma il governo del premier Recep Tayyip Erdogan sta tentando, con scarso successo, riforme e dialogo per venire incontro alle richieste dell’etnia presente massicciamente anche nei confinanti Iraq, Iran e Siria.

Il blitz e’ durato una decina di minuti e si è concluso con cinque o sei colpi d’arma da fuoco il blitz delle teste di cuoio turche che hanno liberato il traghetto dirottato da un terrorista curdo del Pkk minacciando di far esplodere quello che si è rivelato un falso ordigno. In assenza di dettagli da fonte ufficiale è quanto emerge da dichiarazioni di sequestrati rese a tv turche. “Abbiamo sentito cinque o sei colpi prima dell’alba”, ha riferito Kadir Altunoglu, un uomo sulla trentina, alla tv locale di notizie Samanyolu. “Avevamo aperto il portellone posteriore per far entrare i commandos”, ha aggiunto. Un altro passeggero, Ceyhun Tezer, di 28 anni, ha detto all’emittente NTV che il tutto “é durato non più di dieci minuti. Abbiamo sentito sei colpi d’arma da fuoco, ci hanno detto tre alla testa e altri tre al petto. Poi non ci sono stati altri colpi”. I passeggeri liberati sono stati dapprima portati in commissariato a Silivri per rendere le loro testimonianze. “Il terrorista ha detto all’equipaggio di radunarci di sopra, non l’abbiamo mai visto”, ha riferito Altunoglu aggiungendo che il sequestratore “ci ha mandato te e biscotti”.

Dal canto suo Tezel ha raccontato che i passeggeri all’inizio del sequestro non avevano sospettato nulla ma si sono allarmati quando hanno visto il traghetto cambiare direzione rendendo troppo lungo il loro viaggio che avrebbe dovuto durare solo 20 minuti per andare da Izmit alla vicina Karamursel: hanno poi capito tutto quando hanno visto le prime notizie del sequestro in tv. Secondo il sito del quotidiano Hurriyet, il traghetto – prima di fermarsi per esaurimento del carburante – ha vagato per il mare tracciando dei cerchi.

 

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