Alle prime luci del mattino e’una New York quasi spettrale. Quello che colpisce di piu’ e’ il silenzio, sferzato solo dalle prime raffiche di vento e dai primi scrosci d’acqua, che ricordano come l’uragano Sandy si stia avvicinando. Le grandi arterie di Manhattan, di solito trafficatissime fin dalle primissime ore del giorno, sono pressoche’ deserte.

Come deserte appaiono le stazioni della metropolitana e le due principali stazioni ferroviarie, Grand Centrale e Penn Station, a quest’ora gremite di pendolari. Le scuole e gran parte degli uffici pubblici, del resto, rimarranno chiusi, come chiusa restera’ Wall Street. Una scena non molto diversa nelle altre grandi citta’ della costa orientale degli Stati Uniti, come Washington, Boston, Philadelphia. La tv parla di milioni di persone evacuate, con la Croce Rossa che ha allestito diversi rifugi per le famiglie che hanno dovuto lasciare le proprie case. Sono otto gli Stati in cui il presidente americano, Barack Obama, ha dichiarato lo Stato di emergenza: New York, New Jersey, District of Columbia, Maryland, Pennsylvania, Connecticut, Rhode Island e Delaware. Visto il peggioramento delle condizioni meteo sulla capitale Washington, il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, ha annunciato come il presidente Obama non partecipera’ al previsto incontro di campagna elettorale ad Orlando, in Florida, per far rientro in anticipo alla Casa Bianca.

 

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