Un bambino di 12 anni è stato riconosciuto colpevole di aver ucciso, quando aveva 10 anni, il padre neo-nazista. “Il minore sapeva che quanto fatto era sbagliato”, ha dichiarato il giudice Jean Leonard della Corte della Contea di Riverside, a est di Los Angeles, aggiungendo che il bambino aveva premeditato l’aggressione dopo le minacce del padre di separarsi dalla moglie e di abbandonare la famiglia.

Joseph Hall ha ucciso il padre 32enne Jeff con diversi colpi di arma da fuoco, esplosi alla testa mentre l’uomo dormiva, ubriaco, su un divano. “Ha messo il tamburo della pistola sulla testa del padre e ha premuto il grilletto – ha aggiunto il giudice – c’è stata premeditazione e comprensione nell’atto di commettere questo crimine”. Il giudice ha anche ammesso che il bambino, nei due anni precedenti l’omicidio, era stato educato all’estremismo attraverso attività dell’organizzazione neo-nazista ‘National Socialist Movement’. “La corte riconosce che si tratta di un bambino isolato che ne sapeva di più di ogni suo coetano di pistole, odio e violenza – ha sottolineato Leonard – ha dato segni di comportamento violento fin da quando aveva 18 mesi. E’ stato espulso da otto scuole, ma non era un bambino ingenuo che non conosceva il mondo”. Il giudice è chiamato ora a decidere la pena: il bambino può essere tenuto sotto custodia dello Stato solo fino a quando compie 23 anni. La maggior parte dei minorenni finisce in uno dei tre centri di detenzione dello Stato, sottolinea oggi il Los Angeles Times, dove al momento non si trovano però detenuti con meno di 14 anni. L’avvocato del bambino ha bollato come una “tragedia” una decisione del genere, perchè “quelli non sono posti per bambini, passerebbe il tempo a imparare a diventare un violento o un omicida”. Il giudice si è detta disponibile ad alternative. La sentenza è prevista per il prossimo 15 febbraio.

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