Rischia la pena di morte – secondo la stampa israeliana – un palestinese sospettato di aver mediato la vendita a un gruppo di coloni ebrei di un edificio vicino alla Tomba dei Patriarchi di Hebron (Cisgiordania). Due settimane fa, con una mossa a sorpresa, decine di coloni hanno preso possesso di una parte del palazzo, ma sono stati poi espulsi dall’esercito israeliano che ha provveduto a sigillarne gli accessi fino a quando la situazione legale sia stata chiarita.

Nel frattempo i servizi segreti dell’Anp hanno arrestato a Ramallah un palestinese sospettato di aver portato a termine, dietro un forte compenso, la transazione. La stampa afferma che si tratta di un ex ufficiale della sicurezza palestinese, Muhammed Abu Shahala. Nel corso degli interrogatori questi avrebbe ammesso di essere stato ingaggiato dal Mossad nel 2006 e di aver reso possibile la vendita dell’ edificio di Hebron. Pertanto rischia adesso la pena di morte: ma l’ultima parola in merito – viene fatto notare – spetta comunque al presidente dell’Anp Abu Mazen.

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