Condanna dell’incitamento all’odio religioso, rispetto della libertà di espressione ma anche di tutti i profeti. E’ quanto afferma una nota congiunta di Lega araba, Unione africana (Ua), Ue e Conferenza islamica (Oic) che condanna i recenti atti di violenza
e ribadisce l’impegno per misure internazionali anti-blasfemia. “Siamo uniti nella convinzione della fondamentale importanza della libertà di religione e della tolleranza”, scrivono nella nota il segretario generale della Lega Nabil el Araby, l’alto rappresentante Ue per la Politica estera Catherine Ashton, il segretario dell’Oic Ekmeleddin Ihsanoglu e il responsabile Ua per la Pace e la sicurezza, Ramtane Lamamra, alla vigilia del venerdì di preghiera, che si teme possa rivedere lo scatenarsi di violenze contro le vignette pubblicate da Charlie Hebdo. Sono 9 i morti in diverse citta’ del Pakistan. Le proteste sono avvenute a Islamabad, Karachi, Lahore e Peshawar dove si è celebrata la giornata speciale dedicata alla “devozione del Profeta Maometto”.
Il bilancio più grave è a Karachi dove secondo l’emittente privata, due poliziotti e quattro manifestanti sono stati uccisi nei disordini scoppiati dopo al preghiera del venerdì. A Peshawar, dove si sono tenute massicce proteste, è morto un autista di una troupe televisiva e altre due persone. Ben 60 i feriti nella turbolenta città nord occidentale dove una folla inferocita ha anche dato alle fiamme due sale cinematografiche. Stessa sorte è toccata a tre locali a Karachi. A Islamabad, invece, la polizia ha sparato in aria e usato i gas lacrimogeni per respingere un corteo di dimostranti che voleva entrare nella “zona rossa” dove sorgono le ambasciate.
Tunisi invece tranquilla dopo che ieri il Ministero dell’Interno, avvalendosi delle prerogative legate al cosiddetto “stato di emergenza”, ha vietato, nella capitale e nel resto del Paese, ogni manifestazione o assembramento, nel timore di proteste per la pubblicazione delle caricature di Maometto sul giornale francese Charlie Hebdo. E’ ben visibile il dispositivo di sicurezza approntato dalle forze dell’ordine, in special modo nella zona dell’ambasciata di Francia che è chiusa, così come gli uffici consolari e le scuole francesi. Per misura cautelare sono state chiuse all’attività pubblica anche le ambasciate di Stati Uniti e Germania. L’ambasciata d’Italia, come fa in occasione simili, ha chiesto ai connazionali di evitare luoghi dove si possano svolgere manifestazioni e di usare la massima prudenza negli spostamenti.
E con un provvedimento che non era stato attuato neppure nelle giornate della “rivoluzione” è stato oggi vietato il transito di automezzi nelle principali strade di Tunisi, a partire dalle 11:00. Centinaia di yemeniti stanno protestando a Sanaa contro il film anti-Islam prodotto negli Usa. Al grido “Morte all’America” e “Morte a Israele”, i manifestanti si sono riversati per le strade della città, subito dopo la preghiera del venerdì, e hanno tentato di dirigersi verso l’ambasciata Usa che si trova nel nord della capitale yemenita. Ma le forze di sicurezza con veicoli blindati e camionette munite di idranti hanno fermato i dimostranti a 600 metri dalla sede diplomatica. Slogan anche contro l’ambasciatore americano che è stato “invitato” a lasciare il Paese insieme alle forze straniere.