NAPOLI – “Non invieremo ispettori, ma andremo di persona a verificare le criticità degli ospedali napoletani e i livelli assistenziali garantiti. Visiteremo diverse strutture, inclusa l’università Federico II dove potrebbe essersi verificato un presunto episodio di malpractice in campo sanitario.
Da mesi ormai la sanità campana è sulle pagine dei giornali per episodi che richiedono, da parte nostra, precisi e doverosi approfondimenti”. Così il presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori in campo sanitario e i disavanzi sanitari regionali, onorevole Antonio Palagiano, annunciando la missione che si terrà a Napoli giovedì 2 agosto. Il programma della giornata prevede la visita all’ospedale Cardarelli, per verificare, in particolare, le condizioni del Pronto soccorso, e la visita al Policlinico della seconda Università degli studi di Napoli. Successivamente sarà la volta del Policlinico Federico II, dove due giorni fa si è verificato un episodio di presunta malasanità, che avrebbe avuto come vittima un 19enne morto durante una flebo, deceduto in circostanze ancora da chiarire. La delegazione della Commissione – che sarà composta dal presidente e dagli onorevoli Maria Grazia Laganà Fortugno, Laura Molteni, Americo Porfidia, Lucio Barani, Carmine Santo Patarino, Nunzio Francesco Testa e Francesco Nucara – visiterà, inoltre, il carcere di Poggioreale, per acquisire documentazione utile al filone d’inchiesta relativo alla salute nelle carceri. La missione verrà preceduta dall’audizione del presidente della Regione e Commissario ad acta per la Sanità, Stefano Caldoro che si terrà mercoledì primo agosto, alle ore 14, a Palazzo San Macuto. “Con Caldoro – ha spiegato Palagiano – approfondiremo in particolare lo stato di attuazione del piano di rientro dal deficit sanitario regionale e la rimodulazione complessiva della rete ospedaliera nella regione, per verificare in che modo si stia tenendo conto del doveroso rispetto del diritto alla tutela della salute. Diritto costituzionalmente previsto e spesso messo a rischio da tagli orizzontali che tengono conto più di esigenze di bilancio che non della necessità di tutelare omogenei livelli di assistenza ai cittadini”.