Festeggiano il 25 aprile con una tavolata nel fondo agricolo confiscato al clan Polverino gli aderenti alla Cooperativa ”Resistenza”, fondata da esponenti dell’ area dei Centri sociali della periferia Nord di Napoli.

A Chiaiano, su un terreno ribattezzato ”Selva Lacandona” – (il luogo in cui i guerriglieri zapatisti del Chiapas dichiararono guerra al governo messicano) – la cooperativa prova a coltivare 9 ettari di terreno di alberi di pesche e 2 ettari di vigneti che producono la ”Falanghina” dei Campi Flegrei”, un vino doc tra i migliori della Campania. Tra loro il consigliere dell’ Ottava Municipalita’ Ivo Poggiani, della lista ”Napoli e’ tua”, che sostiene il sindaco De Magistris. Il Comune ha assegnato in comodato d’ uso gratuito per due anni, fino al 2015, alla ”Cooperativa Resistenza” (cinque soci, uno dei quali, agricoltore, coltiva un piccolo fondo attiguo a quello confiscato) i terreni confiscati alla camorra. ”L’ esperienza e’ cominciata a febbraio – dice uno dei soci, Egidio Giordano, 28 anni, un passato nei ”Comitati Antidiscarica” di Chiaiano. ”Cifre sulla produzione, per ora non se ne possono dare – aggiunge – perche’ abbiamo cominciato a coltivare da pochi mesi, ma la produzione di 15mila bottiglie di Falanghina, sui livelli dell’ anno scorso, ci sembra un obbiettivo ragionevole”. E il mercato? ”Per ora puntiamo al circuito del commercio equo e solidale e dell’ associazionismo anti-racket dice Giordano – ma l’ obbiettivo e’ quello di arrivare alla distribuzione”. Problemi a trasformarvi in agricoltori ? ”Coltivare la terra non e’ poi tanto difficile. Certo, prima di decidere su investimenti aspettiamo di capire che futuro avra’ questa esperienza”. Appuntamento ad ottobre allora, per il raccolto delle rinomate pesche di Chiaiano, antico borgo agricolo inglobato nella citta’, e delle uve per la Falanghina. ”Vogliamo creare un’ etichetta, la Regione ci ha gia’ assegnato la produzione doc”. Intanto sul terreno che il clan Polverino coltivava con uomini propri, in attesa di una probabile speculazione edilizia, si discute sull’ opportunita’ del barbecue. Forse i bracieri non sono ecologicamente corretti.

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