”La camorra è un cancro che inizia a prendervi una parte del corpo e vi distrugge ma a contrastarla dovete essere tutti insieme, uniti, e non solo le forze dell’ordine”. Lo ha detto il pm della Direzione Distrettuale Antimafia, Giovanni Conzo, agli oltre trecento studenti che, questa mattina, hanno partecipato all’evento ‘Parole di Mafia’ al Museo Archeologico Virtuale di Ercolano (Napoli). Nel suo intervento il magistrato ha invitato i giovani studenti a prendere coscienza del fenomeno che ”conduce alla morte o al carcere”, senza altre alternative. ”La camorra è qualcosa che vi toglie la vita anche in giovane età e va combattuta. Anche voi, come tanti commercianti hanno già fatto in questa città, dovete trovare il coraggio di denunciarla alle forze dell’ordine che sono a voi vicine. La denuncia è importante. Dovete lottare perché questo si insinui nella mentalità delle persone”. Sul palco sono stati esposti i lavori prodotti dagli studenti al termine degli incontri con rappresentanti delle forze dell’ordine, delle chiese, di ‘Radio Siani’ e dell’associazione antiracket ‘Ercolano per la legalità’: rappresentazioni musicali e artistiche, pensieri e frasi, collage con articoli di giornali, tenuti insieme dal filo doppio della legalità. Il progetto ha coinvolto cinque istituti scolastici territoriali: l’istituto superiore Adriano Tilgher, le scuole medie Iaccarino, Iovino-Scotellaro e De Curtis-Ungaretti, e una scuola elementare, il V circolo Amedeo Maiuri. Sul palco è stato proiettato il video anticamorra di Andrea Sannino ‘Pè l’età che teng’ a cui sono seguiti brevi interventi del sindaco di Ercolano Vincenzo Strazzullo, del presidente dell’Associazione Antiracket di Ercolano Nino Daniele, e della presidente onoraria Raffaella Ottaviano, della presidente del Coordinamento Napoletano delle Associazioni Antiracket, Silvana Fucito e del colonnello dei carabinieri gruppo di Torre Annunziata, Nicola Conforti.

 

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