Un anno di reclusione e un anno di sospensione dai pubblici uffici. È la condanna inflitta dalla Corte di Appello di Napoli al sindaco di Torre del Greco (Napoli), Ciro Borriello, nell’ambito di un procedimento per presunti omissioni in materia di abusivismo edilizio che vedeva imputati ex vigili urbani e dipendenti dell’ufficio Tecnico comunale. Una sentenza che ribalta il verdetto di primo grado, durante il quale il primo cittadino era stato assolto con formula piena.
Il sindaco Borriello è stato condannato per soppressione di atto vero per un verbale di un’attività commerciale prima redatto e poi sparito. Per la stessa vicenda è stato condannato, sempre a un anno, un consigliere di opposizione, Nicola Donadio (Ncd), all’epoca dei fatti estraneo al contesto politico. Condannato anche un ex assessore, Vincenzo Maida (padre dell’attuale capogruppo Idv al Comune di Torre del Greco, Domenico Maida) a 6 anni e 10 mesi. Pesanti le condanne per i maggiori imputati del processo. Per tutti la possibilità di ricorrere in Cassazione. Il sindaco Borriello non rischia la sospensione per effetto della legge Severino dal momento che la pena riportata è inferiore ai due anni previsti dalla legge. È infatti stato assolto dall’altra accusa, per abuso d’ufficio, in merito a controlli ordinati per un vetrina ritenuta abusiva.