CAIVANO – Don Maurizio Patriciello strumentalizza l’emergenza roghi tossici per fare proselitismo e confonde la battaglia per vita a salvaguardia del territorio con la battaglia contro la legge sull’aborto. Queste le accuse mosse dal Comitato “No Discariche” della zona A Nord di Napoli nei confronti del simbolo della lotta contro gli incendi di rifiuti tossici e nocivi della Terra dei Fuochi.

In verità, la polemica non è di questi giorni, ma è scoppiata già un po’ di tempo fa, ma la tappa del Festival dell’Impegno Civile nel campo rom di Caivano ha riaperto una “ferita” non del tutto rimarginata. “Inizialmente don Patriciello – fa notare Vincenzo Amistà del Comitato “No Discariche” – è stato sbagliato e imprudente. Si è corso il rischio di approntare il problema dei roghi scaricando le responsabilità sulla comunità rom che vive nel campo di Caivano. Poi, anche grazie alle nostre critiche, don Maurizio ha cambiato posizione”.

Ma le polemiche non finiscono qua. I componenti del Comitato “No Discariche” hanno contestato l’atteggiamento di Patriciello anche sulla commistione tra la questione ambientale e quella del diritto all’aborto. In particolare, fu contestato un manifesto, definito “ambiguo”. “Dire che chi è contro i roghi tossici è per la vita – dichiara Amistà – e contemporaneamente mettere in discussione la legge 194 non è tollerabile. Per la vita siamo anche noi che sosteniamo l’autodeterminazione della donna e la 194”.

 

Mario De Michele

 

L’INTERVISTA A VINCENZO AMISTA’ DEL COMITATO “NO DISCARICHE”

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