“Michele se ne è andato in soli due mesi a 49 anni. Cancro al cervello. Lascia la moglie e 4 figli. La Terra dei fuochi non si smentisce, continua a uccidere i suoi stessi figli. Come sarebbe bello essere smentiti”: lo scrive su Facebook don Maurizio Patriciello, il parroco di Caivano (Napoli) che da anni lotta per chiedere una soluzione per la cosiddetta ‘Terra dei Fuochi’, area compresa tra la provincia di Napoli e Caserta dove sono stati trovati, interrati, rifiuti tossici e dove si registra un’alta mortalità. L’ultimo decesso, dice, si è registrato a Frattaminore, in provincia di Napoli, “il paese che mi ha visto nascere”. “Come sarebbe bello – aggiunge – se i tanti ‘scienziati’, improvvisati e prezzolati, potessero provare il contrario. Io sono solo un povero prete di periferia che cerca di richiamare l’attenzione su un dramma dalle dimensioni immani”. “Basterebbe andare dai due parroci di Frattaminore, don Giorgio e don Aldo – continua – e pregarli di controllare nei registri dei defunti quante persone sono morte nell’ultimo anno, di quale malattia e a che età. I fatti, purtroppo, sono questi. Più resistenti e duri delle rocce. Onori e ringraziamenti al nostro esercito di volontari che gratuitamente spende il suo tempo, mettendo a rischio anche la vita, per amore della nostra terra, del nostro popolo”. “Vergogna immensa per quella marea di gente prezzolata che davanti a tanto angosciante dolore, non sa fare altro che negare e offendere le stesse vittime. Dio benedica tutti e ci dia tanta forza e coraggio per continuare a combattere questa guerra illogica, assurda e nobilissima” conclude il sacerdote.

 

 

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