Un incendio di natura dolosa è stata appiccato ai danni dell’abitazione di Marco Aruta, il 35 enne napoletano arrestato per l’omicidio di Elia Ricciardi avvenuto al termine di una rissa scatenata da dissidi personali e che coinvolse le rispettive famiglie lo scorso 10 aprile a Napoli.

Nell’abitazione di via Vicinale Sant’Aniello, nel quartiere Pianura, non c’era la moglie di Aruta che, dopo aver subito diverse minacce, alloggia altrove ma un cognato che dormiva assieme al figlio. Sono stati questi ad avvertire la polizia dopo aver sentito dei rumori sospetti. Gli agenti, quando sono intervenuti, hanno riscontrato che una grata delle veranda era stata forzata e divelta e del liquido infiammabile gettato all’interno della casa per appiccare il fuoco. Notevoli i danni all’appartamento, con la camera da letto che è andata distrutta, ma nessuna lesione per i due occupanti che non hanno fatto ricorso alle cure dei medici. Sull’episodio indaga la polizia.

 

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