Il giorno 2 aprile 2014 il Giudice di Pace sezione penale di Gragnano, in persona del Dott. Alfonso Cavallaro, ha emesso la sentenza di condanna nei confronti di S. N., all’epoca dei fatti commissario di campo della F.G.C.I.-L.N.D. Campania, per il reato di diffamazione “perchè in tale sua qualità riportava nel rapporto di gara espressioni che offendevano la reputazione di Volpecina Giuseppe, personaggio molto noto nel mondo sportivo calcistico”. Il Volpecina, ex calciatore professionista ed artefice della vittoria del primo scudetto del Napoli, all’epoca dei fatti dirigente della società dilettantistica ”Mariano Keller”, si è regolarmente costituito parte civile in giudizio.

L’imputato S. N. è stato anche condannato al risarcimento dei danni non patrimoniali, da liquidarsi in separato giudizio in favore della parte civile, nonchè alle spese del giudizio ed a quelle di avvocato sostenute per la difesa del Volpecina. La denunzia nei confronti del commissario di campo nasceva dal fatto che questi, in occasione della partita di calcio del settore giovanile, finale regionale allievi fascia ”B” disputatasi in S.Antonio Abate il 15 giugno 2008 tra la “Mariano Keller” ed il “Vico Equense”, redigeva il rapporto di gara nel quale affermava che “a fine gara il Volpecina colpiva con uno schiaffo un calciatore del Vico Equense” e che “da tale incivile comportamento ne scaturiva una rissa generale”. Quanto affermato dal S. N. non trovava alcun riscontro nel referto arbitrale. Sta di fatto che il Giudice Sportivo Territoriale, sulla base di quanto scritto dal commissario di campo, squalificava il Volpecina per due anni per comportamento violento nonchè irriguardoso verso gli organi federali. Su reclamo del Volpecina, che sin dal primo momento ha sostenuto di non avere mai commesso tale ignobile gesto, la Commissione Disciplinare Territoriale, dopo avere sentito le parti e l’arbitro della gara implicata, annullava la prima decisione in riferimento al comportamento violento. Come si ricorderà, il caso ebbe molto clamore sui mass media lasciando increduli i tifosi napoletani e le persone che avevano sempre apprezzato la serietà professionale e personale del Volpecina.

L’offesa ricevuta attraverso la falsità affermata dal commissario di campo (col quale poco tempo prima vi era stata una discussione verbale in occasione di un’altra partita), indusse il Volpecina a proporre querela nei confronti del S. N. per ottenere giustizia. Dopo una lunga fase processuale, nel corso della quale sono state raccolte prove documentali e testimoniali che hanno dimostrato la falsità di quanto offensivamente affermato dal commissario di campo, il Giudice di Pace, accogliendo peraltro la richiesta di condanna avanzata dal pubblico ministero e dal difensore della parte civile, ha condannato S. N., così togliendo quel ”fango” che era stato ignominiosamente buttato sulla persona e sulla indiscussa reputazione del Volpecina. Quest’ultimo, sin dalla proposizione della querela, e’ stato assistito e difeso dall’avvocato Giuseppe De Vincentis.

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