Per un voto offrivano poche decine di euro, a volte la spesa o due biglietti per la partita: quattro persone, tra cui il consigliere comunale di Napoli Gennaro Castiello e il consigliere della IV municipalità Mario Maggio, sono state messe agli arresti domiciliari dai Carabinieri con l’accusa di voto di scambio; sette in tutto gli indagati. La vicenda si riferisce alle Politiche dello scorso anno, quando Castiello si candidò alla Camera con il Mir (Movimento degli Italiani in Rivoluzione) ed era in parte nota poiché gli investigatori all’indomani delle elezioni avevano compiuto alcune perquisizioni. Nella speranza di ottenere i voti sufficienti per essere eletto, il consigliere comunale (come si evince da numerose intercettazioni ambientali e telefoniche), attraverso una rete di politici locali e faccendieri, fece distribuire piccole somme agli elettori delle zone più povere di Napoli, come Poggioreale e i Quartieri spagnoli. Ciò nonostante non fu eletto.
I carabinieri della Compagnia di Poggioreale, coordinati dal capitano Gianmarco Pugliese, hanno comunque ricostruito il clima in cui si svolse la campagna elettorale di Castiello e registrato i malumori per le somme da lui messe a disposizione, giudicate scarse dai suoi collaboratori. In molti casi il candidato metteva a disposizione 50 euro a voto, 30 dei quali destinati all’elettore e 20 all’intermediario. A volte, per convincere i cittadini a votare per Castiello, gli indagati promettevano posti di lavoro o consegnavano la spesa; in altre circostanze i consensi venivano acquistati tramite il sistema dei rappresentanti di lista, pure retribuiti con poche decine di euro (è il caso di un capitano dei vigili urbani e di suo figlio). Le intercettazioni telefoniche hanno anche consentito di ricostruire che, dopo l’insuccesso, Gennaro Castiello cercò di recuperare i soldi elargiti, dal momento che i voti ottenuti erano stati inferiori alle aspettative, mentre gli accordi prevedevano la corresponsione delle somme solo in presenza di effettivi consensi. Le operazioni di recupero, tuttavia, si conclusero con scarso successo.
“Tutti i soggetti contattati per la ricerca di voti – scrive il gip Tommaso Miranda – operano nei quartieri più degradati della città, connotati da elevata povertà ove la ricerca del consenso dietro corresponsione di somme di denaro è evidentemente più agevole”. Castiello, giornalista professionista, è stato sospeso ad horas dall’albo dal presidente dell’Ordine della Campania, Ottavio Lucarelli.