Serpenti a sonagli, rane freccia, pitoni reali e un varano sono stati sequestrati dal Corpo Forestale in Campania in un’operazione che ha portato alla scoperta di 114 esemplari di rettili e anfibi di specie protette. Al termine dell’operazione, condotta dal servizio CITES del Comando regionale della Campania, sono state denunciate alla magistratura quattro persone (tra i 24 e 28 anni), fra i quali anche studenti universitari, senza alcun precedente. Nei loro riguardi sono ipotizzati, a vario titolo, i reati di commercializzazione e detenzione di specie pericolose, acquisizione senza certificazione di specie in via di estinzione e maltrattamenti di animali, per i quali sono previste condanne da 3 a 18 mesi, multe da 5mila a 30mila euro e sanzioni amministrative fino a un milione di euro. Il Corpo Forestale dello Stato è entrato in azione la notte tra domenica e lunedì scorsi sulla dorsale Milano-Napoli. Nel corso del blitz è stata bloccata un’auto con i rettili nei pressi di Pomigliano D’Arco (Napoli), fra i quali tre serpenti a sonagli, undici pitoni reali, un varano, e 40 rane freccia che, se cresciute in natura, producono un veleno talmente potente che basta toccarle per morire nell’arco di cinque minuti. L’attività investigativa è partita da spunti territoriali e si è trasformata in una vera e propria indagine web, condotta analizzando e tracciando i social network, strumento attraverso il quale avvenivano i contatti tra trafficanti e acquirenti. Il traffico veniva effettuato utilizzando auto private o a noleggio e si sviluppava da e verso la città tedesca di Hamm soprattutto in occasione della fiera erpetologia. L’operazione è scattata la notte del 14 dicembre quando gli uomini del CITES hanno intercettato l’auto dei trafficanti di ritorno in provincia di Napoli e l’ha fermata non appena il mezzo ha lasciato l’autostrada. Gli animali sono stati trovati, come riferito dal comandante capo Marco Trapuzzano, in scatole di polistirolo, sistemate nel portabagagli e nell’abitacolo dell’auto, «in condizioni di grande stress per gli animali – ha sottolineato Trapuzzano – e di grande pericolo per le persone considerando che il 60 per cento delle specie trasportate è pericoloso». Le indagini ora si stanno concentrando sui potenziali acquirenti «non necessariamente appartenenti alla criminalità organizzata» e sulla verifica dell’esistenza di una rete che abbia consentito ai giovani di poter acquistare in Germania gli animali. «Ciò che ci preoccupa – dice Sergio Costa, comandante regionale della Campania del Corpo forestale – è che il traffico di questi animali è condotto da insospettabili».

 

 

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