”Ho visto tanti morti, li sogno ogni notte”. Trentanove anni della provincia di Avellino, è stato militare in missione in Kosovo e in Bosnia. Poi la depressione dopo l’ultima missione, difficoltà economiche, una situazione psichica che si è via via aggravata. Un mese fa per una lite in famiglia è giunto all’OPG di Napoli all’interno del carcere di Secondigliano in misura di sicurezza provvisoria. ”Vi prego fatemi tornare il jeans che si sono portati via, poi fatemi tornare a casa”: è’ la richiesta che fa al consigliere regionale del Pd Antonio Amato che questa mattina, si è recato in visita ispettiva non preannunciata nell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Napoli accompagnato dal ricercatore Antonio Esposito e da Dario Stefano Dell’Aquila dell’Osservatorio Nazionale sulla Detenzione di Antigone. Novantasette internati su una capienza limite di 100, un terzo in misura di sicurezza provvisoria. ”Abbiamo verificato come questi inferni non si svuotino mai” afferma il consigliere Amato che la scorsa settimana aveva visitato anche l’OPG di Aversa ”Gli ingressi pareggiano o addirittura superano le dimissioni. D’altro canto, alle richieste di presa in carico territoriale, molte ASL continuano a rispondere dinieghi”, ha aggiunto Amato. La commissione ispettiva ha incontrato L. 54 anni in rinchiuso nel circuito degli OPG da 24 anni, ed M. internato tra Aversa e Napoli dal 1985, da 29 anni. ”Ma oggi abbiamo incontrato anche molti ragazzi” afferma Antonio Esposito ”F. 20 anni di Roma, F. anche lui dalla capitale di 21 anni, C. 28 anni di Termoli. E sono recentemente entrati in misura provvisoria anche due ragazzi di 18 e 19 anni. Ventitre internati sono in osservazione dal carcere (per lo più Secondigliano, Rebibbia, e Regina Coeli), solo il 25% è qui per un reato grave, il restante per crimini bagattellari. Molti stanno pure tornando in Opg – aggiunge – per il fallimento delle licenze esterne d’esperimento. Li mandano in luoghi che a volte sono peggio del manicomio”.