”La politica ha dimenticato dalla sua agenda una questione preminente quale la lotta alla pedofilia e la tutela dell’infanzia: non una parola sulle proposte di prevenzione, sui 70 mila minori vittime di violenza ogni anno in Italia, non un cenno all’associazionismo che potrebbe rappresentare in Parlamento la voce silenziosa dei bambini”.
Lo affermano in un manifesto il giornalista Mario Campanella, Presidente dell’associazione Peter Pan, la psichiatra Donatella Marazziti (docente a Pisa) il cassazionista Antonio Testa, docente di diritto pubblico, la prof.ssa Laura Bellodi, docente ordinario di psichiatria a Milano, il prof Gabrio Celani, docente di storia dell’urbanistica all’Unical, il ricercatore Santino Gaudio, il piu’ profilico in tema di pubblicazioni sull’anoressia infantile (Campus University di Roma).
”E’ sconsolante vedere che nel dibattito non c’e’ posto per la tutela dei bambini, che non hanno rappresentativita’ forse perche’ non votano. Non c’e’ spazio per l’associazionismo e le sue voci all’interno delle liste – aggiungono – non c’e’ una proposta che accolga le nostre idee sul finanziamento di progetti di prevenzione, sull’eliminazione del patteggiamento e della non menzione per i pedofili, sull’istituzione dello psicologo scolastico”. I firmatari ricordano di avere inviato le proposte a Bersani, Monti, Berlusconi, Fini, Casini, Vendola, Grillo ”aspettando da loro un cenno su questo stillicidio che riguarda l’eta’ primaria, quella da cui si costruisce la personalita’ dei futuri adulti”.
”Il presidente Napolitano ha piu’ volte esortato la politica – proseguono – ad occuparsi dell’infanzia, non ultimo il Suo magistrale intervento del 20 novembre in occasione della giornata mondiale per l’infanzia, ma i partiti sembrano lontani dal rendersi conto di quanto sia necessario dare forza e impulso ad una seria politica di programmazione. Abbiamo sottolineato il fenomeno dei bambini invisibili che il mercato lurido della prostituzione infantile ingabbia e sfrutta, con mille casi solo a Napoli e Roma. Non smetteremo di gridare ad alta voce – concludono – per una contaminazione che tenga conto di quanto gli italiani gia’ percepiscono: per tre di loro su quattro la pedofilia e’ il delitto piu’ turpe, ma forse la distanza che ancora separa la comunita’ dai partiti mantiene questo muro di indifferenza nel nostro Paese”.