Proprio mentre sta per entrare nel vivo, l’inchiesta su camorra e calcio della Dda di Napoli viene in parte sconfessata. Il gip di Roma Maria Bonaventura, infatti, non ha ritenuto di applicare alcune misura cautelare nei confronti di Maurizio Lopez, il dirigente di Intralot fermato venerdi’ con le accuse di associazione camorristica e riciclaggio.

Una decisione a sorpresa, dal momento che, per i pm napoletani, Lopez e’ uno dei principali indagati, ritenuto legato al boss Vincenzo D’Alessandro. Il giudice, in particolare, accogliendo la richiesta dell’avvocato Alberto Tortolano, ha ritenuto che non sussistono le esigenze cautelari, dal momento che Lopez ha reso due interrogatori ai pm nel corso delle indagini e non si e’ mai reso irreperibile. Quanto alle intercettazioni telefoniche che per l’accusa attestano i rapporti di amicizia e affari con il boss, l’indagato ha fornito spiegazioni che il giudice ha evidentemente ritenuto convincenti. A questo punto c’e’ attesa per le udienze di convalida degli altri indagati, che si svolgeranno lunedi’ a Torre Annunziata e Rimini. I pm dovranno poi decidere se fare appello contro la decisione di non convalidare il fermo di Lopez, l’ex insegnante di educazione fisica diventato un esperto di scommesse telematiche e assunto dalla societa’ Intralot con l’incarico di dirigere l’ufficio quote e gestione rischio. Ritenuto in strettissimi rapporti di amicizia e di affari con il capoclan Vincenzo D’Alessandro, Lopez dalle intercettazioni appare un uomo spregiudicato. Consapevole di essere in contatto con persone che si sono macchiate di decine di omicidi, non esita a usare la sua amicizia con il boss per minacciare e spaventare l’ex moglie, con la quale e’ in contrasto. E si vanta con un collega di aver ”drogato” gli scommettitori, maggiorando artatamente le quote delle giocate: lo stesso sistema, a suo dire, usato del resto dalla societa’, che avrebbe consentito a Intralot di conquistare il mercato passando in un anno dal 2 al 22 per cento. ”Noi droghiamo… droghiamo i nostri giocatori , i nostri clienti – diceva Lopez nel 2008 a un collega -, dopo di che lo sapremo noi come… come cambiare il gioco; l’importante che noi non lo subiamo, come fa Eurobet”. Eppure, sottolinea l’avvocato Tortolano, il suo assistito ha fornito una spiegazione convincente di tutte le telefonate: Le cose spesso non sono come sembrano – rimarca il penalista. L’inchiesta, comunque, va avanti. I pm della Dda e i carabinieri del gruppo di Torre Annunziata si preparano a sentire altri testi, tra cui l’ex allenatore dell’Inter Hector Cu’per, che dallo scorso 29 giugno e’ stato chiamato alla guida del Racing Santander. L’attivita’ istruttoria prosegue in maniera spedita e presto ci potrebbe essere una nuova svolta, dopo che gli investigatori per mesi hanno ascoltato i dirigenti delle squadre, i calciatori, gli esperti di scommesse per comprendere i complessi meccanismi delle giocate telematiche. Non solo: hanno esaminato le intercettazioni telefoniche, le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, le segnalazioni di partite sospette fatte da agenzia dei monopoli e procura della Figc.

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