Giuseppe e Umberto Pesacane, Giuseppe Ranieri e Santolo Martire, sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, eseguita dai carabinieri del nucleo investigativo di Torre Annunziata ed emessa dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, con l’accusa di tentata estorsione continuata e in concorso per conto del clan Pesacane, attivo a Boscoreale e nelle zone limitrofe. Il provvedimento cautelare fa seguito ad un’articolata attività d’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e condotta dal Nucleo Investigativo di Torre Annunziata, originata dalla denuncia presentata da un imprenditore edile che, nel mese di gennaio 2020, dichiarava di essere stato vittima di un’aggressione da parte di alcuni affiliati al clan Pesacane. L’attività investigativa, sviluppata attraverso acquisizioni testimoniali ed intercettazioni telefoniche ed ambientali, consentiva di far luce sulla figura criminale dello storico capo clan Giuseppe Pesacane, che, scarcerato nell’ottobre 2018 dopo una detenzione decennale, aveva riorganizzato l’omonimo clan, la cui influenza nel recente passato era scemata a causa dell’arresto di diversi elementi di spicco. Le fonti di prova raccolte hanno permesso di accertare un tentativo di estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni di impresa con cantiere in Boscoreale, nonché individuare gli autori del pestaggio dell’imprenditore titolare della ditta in questione che veniva avvicinato e picchiato da due affiliati del clan armati di bastone, nonché costretto a rifugiarsi in un vicino plesso scolastico ed ivi attendere l’arrivo dei carabinieri. Le ulteriori indagini sviluppate nei confronti del gruppo criminale permettevano di accertare, a pochi giorni di distanza dal pestaggio dell’imprenditore sopra menzionato, un ulteriore tentativo di estorsione, ai danni di un’altra impresa aggiudicataria di appalto inerente lavori di ristrutturazione di edificio pubblico in Boscoreale. Le acquisizioni probatorie documentano l’attuale operatività del sodalizio camorristico che, agli ordini e dietro direttive del capo clan Giuseppe Pesacane, si è dimostrato particolarmente attivo nel settore del racket ai danni di imprenditori edili.