“Chiedo aiuto alla Procura, io e i miei familiari siamo oggetto di aggressioni: ieri sera hanno sparato contro la mia abitazione, stamattina mia sorella è stata schiaffeggiata davanti al figlio di sei anni”. É l’appello che lancia Giuseppe Misso jr, 38 anni, collaboratore di giustizia, nipote del boss omonimo del quartiere Sanità di Napoli soprannominato “o’ nasone”.

Giuseppe Misso jr si è autoaccusato di 38 omicidi ed è stato un elemento di spicco del clan fondato dallo zio. Lo scorso 9 luglio, mentre era in carcere, ha perso il padre, Umberto, a causa di un male incurabile. “‘Sei la sorella dell’infame’,le ha gridato un uomo in sella a una moto, e poi lo schiaffo ­ dice ancora Giuseppe Misso jr parlando dell’aggressione ­ E meno male che non hanno sparato”. L’ex collaboratore di giustizia denuncia anche un altro presunto episodio di intimidazione che dice di avere subìto lo scorso 23 dicembre: “Una vettura, un Nissan Qashqai, ­ racconta ­ si è affiancata all’auto che stavo guidando all’altezza di Villa Literno. Solo grazie al fatto che la mia, una Bmw M3, era più veloce, sono riuscito a fuggire dopo un lungo inseguimento”. “Non vivo più in una località protetta per mia scelta ­ dice ancora il collaboratore di giustizia ­ ma sono stato costretto ad abbandonare il programma di protezione perché non potevo accettare determinate scelte. Ciononostante credo fermamente in quello che faccio e i prossimi 14 e 16 gennaio sarò a Napoli per testimoniare come persona informata dei fatti in due processi in corso davanti la Corte d’Assise di Napoli. Non vorrei, però, che succedesse qualcosa a me e ai miei familiari”. “Sto lanciando quest’appello ­ conclude Misso jr ­ perché ho paura e perché vorrei avere un aiuto dalla Procura”.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui