Criminalità organizzata e gestione dell’emergenza migranti. Dopo Lazio e Sicilia, anche la Campania nel mirino. E’ quanto emerge al termine dell’audizione del presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) Raffaele Cantone, davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza, identificazione e trattenimento dei migranti. “Il sistema mafia capitale è esteso ad altre regioni, è più diffuso di quanto non sia emerso”, ha detto il numero uno dell’Anac. Focus in particolare sulla regione amministrata da Vincenzo De Luca, che è già sotto stretta osservazione per la gestione delle strutture che ospitano migranti, richiedenti asilo e rifugiati, in particolare per quanto riguarda i cas, i centri di accoglienza straordinaria, gestiti dalle cooperative. L’ufficio di presidenza della commissione guidata da Gennaro Migliore (Pd), subito dopo l’audizione di Cantone, ha deciso di fare proprio in Campania delle missioni “a sorpresa” nei cas, perchè si cono “serissimi dubbi sulla compatibilità tra servizi richiesti e quelli erogati”. Proprio alla Campania è stata dedicata una parte dell’audizione del commissario anticorruzione. Dopo la vicenda “squallida”, come lui l’ha definita, della onlus “Un’ala di riserva” di Pozzuoli (Napoli), “abbiamo esteso i nostri controlli – ha detto- inviando nuclei anticorruzione a tutte le stazioni appaltanti in Campania gestite in base alla delega del Viminale. La Guardia di finanza si è recata in Regione Campania e sono stati acquisiti gli atti, ma non abbiamo ancora una nota conclusive sui riscontri”.
Luca Leva