Da due giorni i detenuti di quattro padiglioni (Napoli, Salerno, Milano e Livorno) del carcere napoletano di Poggioreale stanno praticando l’astensione dai pasti e a mezzanotte sbattono oggetti metallici contro le sbarre. Diverse le motivazioni della protesta che va avanti da due giorni e resa pubblica da Samuele Ciambriello, presidente dell’associazione ‘La Mansarda’, che anche oggi si è recato nel carcere napoletano di Poggioreale. “Torna l’incubo del sovraffollamento – spiega – attualmente ci sono più di 2100 detenuti su una capienza massima di 1500, è scarso il numero della polizia penitenziaria, ci sono 750 agenti su una disponibilità di 1060. Questa carenza di organico si ripercuote sul lavoro, sul rapporto con i detenuti, sugli orari interni, sulle aperture delle celle e per le varie iniziative. In alcune celle, anche con ottonove detenuti, ci sono materassi per terra per il sovraffollamento. Di natura diversa le motivazioni dell’agitazione nel carcere. Una parte protesta contro “il sistema”, altri per le condizioni di vita e per un loro riequilibrio in tutti i padiglioni; la maggior parte aderisce all’iniziativa indetta a livello nazionale dalla parlamentare radicale Rita Bernardini per sollecitare il governo ad approvare i decreti attuativi sulla riforma dell’ordinamento penitenziario”. A Poggioreale due padiglioni sono chiusi per lavori: uno è quasi pronto ed è nella fase dei collaudi, per l’altro ci vorrà tempo, perchè la ditta che eseguiva i lavori è fallita. A Poggioreale arrivano in media 20-30 nuovi detenuti ogni giorno. “C’è un’amara verità – conclude Ciambriello – moltissimi di loro escono da Poggioreale riconosciuti innocenti o comunque scarcerati in sede giudiziale”.

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