Cinque persone sono finite prima in ospedale e poi in caserma dei carabinieri. Il bilancio totale è di cinque arresti, accusati di rissa, ed altrettanti feriti, dichiarati guaribili in pochi giorni. A finire in manette sono stati M. M. di 39 anni, il fratello G. M. di 36 anni, la sorella M. M. di 40 anni, il suocero C. A. di 57 anni e il cognato P. A. di 57 anni. L’episodio è avvenuto in via Cicerone, al rione «San Marco» nella periferia di Castellammare, nella tarda serata di martedì scorso. Lo scontro sarebbe stato preceduto da una lite tra marito e moglie avvenuta lontano da casa e poi proseguita nella loro abitazione. L’uomo, stando ad alcune indiscrezioni, avrebbe scoperto il tradimento da parte della moglie, andando su tutte le furie. Nel momento in cui all’interno del quartiere sono intervenuti i rispettivi familiari, dalle parole si è passati subito ai fatti. Nei pressi del cancello di casa sono stati in cinque ad affrontarsi: il marito, il fratello e la sorella; il padre e il fratello di lei. Per molti minuti sono volati calci e pugni, tra i passanti che scappavano terrorizzati. La rissa è avvenuta intorno alle ore 22 e 45 e poco dopo sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Castellammare, i militari della stazione stabiese e le ambulanze del 118. Tutti i partecipanti alla rissa hanno fatto ricorso alle cure del pronto soccorso dell’ospedale «San Leonardo»: i medici hanno diagnosticato loro lesioni, contusioni ed escoriazioni, guaribili in sette giorni. I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile (Norm) della compagnia di Castellammare hanno poi effettuato gli arresti. Ieri mattina, presso il Tribunale di Torre Annunziata, si è tenuto il rito direttissimo: l’arresto è stato convalidato, ma i cinque (il marito, il fratello e la sorella sono difesi dall’avvocato Francesco Schettino) sono stati rimessi in libertà in attesa del processo che avrà inizio il 2 dicembre. Il giudice oplontino ha rigettato la richiesta del pm Barbara Aprea che aveva chiesto gli arresti domiciliari.

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