”E’ il tempo di far finalmente sentire, nel nostro territorio, la presenza dello Stato come istituzione al servizio dei cittadini e non come soggetto da temere o al quale dover, esclusivamente, pagare tributi”: così don Aniello Tortora, direttore Ufficio per la Pastorale sociale della diocesi di Nola (Napoli), in una nota nella quale sostiene che il vescovo Beniamino Depalma assicurerà la preghiera alla famiglia di Eddy De Falco, il pizzaiolo suicida di Pomigliano d’Arco.
”La scelta di Eduardo – sostiene don Aniello – spinge il vescovo di Nola, Beniamino Depalma, a chiedere, con forza, che la richiesta del rispetto della legge vada di pari passo con il rispetto della dignità dell’uomo, perché in un tempo difficile quale quello che viviamo, lo Stato non può non tenere conto della disperazione dei tanti piccoli e medi imprenditori che oggi pagano lo scotto di una politica che, soprattutto al Sud, non è stata in grado di creare sviluppo”. Don Aniello, inoltre, sottolinea che ”l’illegalità va combattuta ma bisogna ricordare che è la legge ad essere per l’uomo, non l’uomo per la legge”, e invita tutti al ”dialogo e comprensione, è tempo di riflessione e anche delle assunzioni di responsabilità, dell’educazione al rispetto della legge e al rifiuto di ogni proposta di matrice mafiosa”. Secondo don Aniello la comunità deve però porsi un interrogativo sulla tragica scelta di Eddy: ”La sua morte poteva essere evitata? – chiede il prelato – Eduardo non ce l’ha fatta a sostenere il peso di una multa: e noi come comunità dove eravamo? Non siamo stati abbastanza vigili per evitare che una multa, inevitabilmente fonte di ansia in un tempo di crisi che vede soffrire troppi esercizi commerciali, sfociasse, altrettanto inevitabilmente, nella disperazione che ha condotto Eduardo a togliersi la vita”. ”La Chiesa di Nola invita tutti, istituzioni, associazioni, sindacati, cittadini – conclude don Aniello – a farsi corresponsabili nella salvaguardia del bene più prezioso che un territorio possa avere: la vita di ogni suo singolo abitante. Ed a dialogare per creare luoghi di accoglienza e reale ascolto di chi è in difficoltà, per la nascita dei quali, la Chiesa di Nola si rende disponibile al confronto”.