20 denunciati per emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti; 21 perquisizioni in tutta Italia in corso dalle prime luci dell’alba da parte di oltre 70 militari della guardia di finanza. E’ il momentaneo epilogo di una complessa indagine, guidata dalla procura della Repubblica di Forlì, sul commercio illegale di bancali di legno (i pallet) ed evasione fiscale. L’ammontare delle fatture false é stato quantificato in oltre 61 milioni di euro e l’imposta sul valore aggiunto evasa ad oltre 12 milioni.

Il sistema di evasione è stato scoperto dalla Guardia di Finanza di Forlì nei confronti di una importante società dell’Appennino cesenate operante nel settore degli imballaggi. Attraverso l’individuazione della filiera reale di approvvigionamento è stato accertato che elevati quantitativi di bancali acquistati in “nero”, venivano reintrodotti nel circuito economico da soggetti privi di adeguata struttura imprenditoriale, attraverso l’emissione di fatture per operazioni inesistenti attestanti la vendita, in realtà mai avvenuta, dei pallet. Le fatture consentivano agli acquirenti di detrarre i costi sostenuti e di beneficiare indebitamente di un credito Iva, mentre i soggetti economici che le emettevano, essendo in molti casi prestanomi, omettevano di dichiararle e di versare la relativa imposta. Il sistema consentiva agli imprenditori denunciati, oltre all’evidente risparmio d’imposta, di vendere i bancali in legno ad un prezzo inferiore a quello di mercato, ponendo così in essere una concorrenza sleale nei confronti dei soggetti che operano lecitamente. Le imprese coinvolte ed oggetto di perquisizione sono dislocate su tutto il territorio nazionale e, in particolare, in Lombardia (Milano, 3 a Gorgonzola, 3 a Melegnano, Chiari, Crema, Lodi e Sesto San Giovanni), in Piemonte (Vercelli), in Campania (4 società di Napoli, una a Salerno, due ad Afragola). L’indagine è ancora in corso.

 

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