NAPOLI – “E’ una situazione che l’azienda subisce, dal momento che c’é una legge che lo consente”. Renzo Brunetti, amministratore unico dell’Anm, l’azienda che gestisce la mobilità a Napoli, alza le mani in segno di resa quando si tratta di affrontare l’argomento degli autisti rappresentanti di lista e scrutatori nei seggi: 350 su 1100 quelli napoletani che, allo stato, beneficeranno del permesso.
“Ma potrebbe essercene anche qualcuno in più – precisa Brunetti – perché alcuni, pochi per fortuna, ce lo dicono a cose fatte presentando il documento rilasciato dai presidenti di seggio. Da parte nostra abbiamo segnalato questa improprietà al Ministero degli Interni, e a chi si occupa di servizi pubblici, ma finché la legge prevede che quei giorni siano regolarmente retribuiti non possiamo farci niente”. La soluzione di un problema che vede contrapposti due diritti, quello degli autisti a quello dei cittadini-utenti a non vedere sensibilmente ridotto il servizio, è affidata al Parlamento che verrà: “Servirebbe un intervento normativo – spiega Brunetti – per mettere mano alla materia. Basterebbe dire che per chi lavora nei servizi pubblici quei giorni non sono retribuiti”. “Il fenomeno riguarda tutti, non solo Napoli – precisa Brunetti – solo che se succede nella municipalizzate dell’acqua o del gas nessuno se ne accorge, mentre nel nostro caso le conseguenze sul servizio sono subito evidenti, anche perché noi non abbiamo la chiusura domenicale”. Le conseguenze sul servizio di cui dice Brunetti riguardano diverse corse tagliate sebbene l’azienda farà ricorso allo straordinario per attenuare i disservizi destinati a ripercuotersi anche sul prosieguo della settimana per consentire il riposo a chi sarà di turno la domenica. “Spese – conclude Brunetti – che l’azienda si accolla per il funzionamento della democrazia”.