CAPRI -Sangue, in camera da letto come in altri punti della casa. E poi il corpo, senza vita, di Anna Francesca Scarpati. A Capri una storia così quasi nessuno se la ricorda. Si indaga per cercare di capire se si tratta di un omicidio o di una morte naturale.
Quello che sembra al momento certo, secondo un primo esame esterno del cadavere, è che le lesioni presenti sul corpo non giustificherebbero una tale fuoriuscita di sangue come quella riscontrata. Dunque, almeno per il momento, non sembra essere un omicidio: si sta ricostruendo la storia clinica della donna per capire se i suoi problemi di salute abbiano potuto provocare una emorragia mortale. Intanto, in via Camerelle, nel cuore dell’isola azzurra, lì dove è stato trovato il corpo di Anna Francesca, in tanti cercano di capire cosa possa essere davvero successo nel piccolo appartamento dove la donna molto probabilmente era con il suo compagno. E’ stato lui, Raimondo di Palo, 50enne, a chiamare il servizio di emergenza del 118 e a dare l’allarme. Da ore è in commissariato, sta rispondendo alle domande degli agenti. Qualcuno racconta che nei giorni scorsi, proprio da quell’ appartamento al piano rialzato di uno storico complesso immobiliare, si sono sentite urla, frequenti litigi. La vittima, dicono, avrebbe anche presentato delle denunce di stalking a carico del compagno. Tutto da accertare, al momento. Una storia complicata, quella di Anna Francesca Scarpati, Cinquantuno anni, aveva lavorato per otto anni all’ospedale Cardarelli di Napoli. Dal maggio 2004 al luglio 2012, era stata medico al reparto di radiologia generale di pronto soccorso. Poi, il rapporto era stato interrotto: per problemi della donna. Da qualche mese, Scarpati si trovava a Capri, in via Camerelle, la strada delle griffe e delle boutique di lusso. Gli operatori del 118 hanno trovato il suo corpo sul letto: diverse macchie di sangue intorno, diffuse anche in tutti gli ambienti del piccolo appartamento che si trova nella cosiddetta Villa Pompeiana poiché ricorda lo stile neoclassico delle ville imperiali della Roma antica. E’ anche a causa dei litigi di cui hanno riferito i vicini che l’uomo è da ore in commissariato sentito dal vice questore aggiunto Maria Edvige Strina. Intanto la polizia scientifica sta esaminando il cadavere, i luoghi, ogni più piccolo dettaglio per cercare di ricostruire quanto possa essere accaduto. E sarà l’esame autoptico a stabilire la verità.